NAPOLI – «Non riuscivo a credere che fosse accaduto davvero. La società che pubblicava “l’Unità” aveva detto no all’unica proposta di acquisto seria». E poi: «Eppure, un vero giornale di sinistra, con pagine dedicate a inchieste, interviste, articoli di intellettuali e artisti, io credo che avrebbe trovato un suo spazio. Il Paese ne aveva bisogno e politicamente era il momento giusto».
Ecco, mi sembrano questi i passi-chiave di «Una storia al contrario», il monologo, tratto dal libro omonimo di Francesca De Sanctis, che Elena Arvigo presenta ancora domani sera nel Ridotto del Mercadante: il primo è un’amara constatazione, il secondo un tentativo di opporre a quell’amara constatazione la fede riaffermata in certi ideali e la speranza che essi potessero ritrovare, nonostante tutto, un terreno fertile.
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Arne De Tremerie in un momento di «The Interrogation» di Milo Rau, in scena al Mercadante
(la foto è di Michiel Devijver)
NAPOLI – Riporto il commento pubblicato ieri dal «Corriere del Mezzogiorno».
Come si ricorderà, l’anno scorso demmo ampio risalto al merito che s’è conquistato Roberto Andò nel colmare la lacuna costituita dal fatto che a Napoli non era mai arrivato uno spettacolo di Milo Rau. Ed ora ci siamo: da stasera a domenica sarà in scena al Mercadante «The Interrogation», il primo dei due allestimenti (l’altro è «The Repetition», che vedremo dal 19 al 20 aprile) del grande regista svizzero compresi nella stagione del nostro Stabile.
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