Sbarca sulle nostre spiagge
l’Is del Teatro Stabile di Napoli

Luca De Fusco

Luca De Fusco

Altro che i terroristi dell’Is. Una ben più spaventosa minaccia incombe sulla nostra estate. Un comunicato diffuso dal suo ufficio stampa annuncia perentorio: «Il Teatro Stabile di Napoli viene in vacanza con te!». E spiega: «Il Teatro Stabile di Napoli non va in vacanza e segue il suo pubblico nei luoghi più belli del territorio campano», aggiungendo, con linguaggio militaresco: «Sabato 11 luglio sbarchiamo a Procida, una delle perle del Golfo di Napoli, con un incontro speciale alle 19.00 presso la libreria Nutrimenti Bookshop in via Roma 54: sarà il direttore Luca De Fusco a raccontare le linee artistiche della nuova proposta di spettacolo da ottobre 2015 a maggio 2016».
Dunque, staranno proprio freschi, ad onta delle temperature africane di questi giorni, i campani che fuggiranno dalle città sulle spiagge e nelle campagne o sulle colline e sulle montagne. Sappiate che se in mare avvertirete su una gamba o su un braccio un bruciore improvviso, non si tratterà di una medusa ma di De Fusco che vi sottrarrà al vostro colpevole intontimento strofinandovi (fa pure rima) con la tessera dell’abbonamento; se vi sveglierà un ronzio mentre dormite su un’amaca o in una tenda, rimanete tranquilli: non si tratterà di una vespa o di una zanzara, ma del tenace e suadente mormorio di De Fusco che v’instillerà sotto pelle il corroborante antidoto all’evasione dei suoi classici e delle sue riscritture dei classici; e se, infine, v’indurrà a schiudere gli occhi, sotto l’ombrellone, l’insistenza di una mano che offre qualcosa, sarà sempre De Fusco che, travestito da vu cumprà, vorrà vendervi a modico prezzo una dissetante tragedia greca a sua volta travestita da cocco bello.
Scherzi (ma non tanto) a parte, il comunicato in questione costituisce la riprova di quanto ho osservato nelle ultime righe del commento precedente a proposito del dente avvelenato e della voglia di rivalsa di De Fusco nei confronti del Napoli Teatro Festival Italia che è stato costretto a lasciare. Infatti, vi si riporta la seguente dichiarazione del direttore dello Stabile: «Produzioni, coproduzioni, debutti assoluti, prime nazionali, ospitalità italiane e internazionali, mescolanza di teatro e danza: sembrano le componenti di un grande Festival, e l’apparenza non inganna…».

                                                                                                                                             Enrico Fiore

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